Si avvicina San Valentino, volevo provare qualche nuovo ristorante da consigliarvi, e per caso una collega della carta stampata mi ha chiesto di accompagnarla al ristorante Manna dello Chef Matteo Fronduti, che ha vinto la prima edizione di Top Chef Italia.
Il ristorante Manna? Questa è una Manna dal cielo, penso mentre mi stavo alambiccando il cervello sui ristoranti da scegliere.
Dove si trova il ristorante?
Mi dirigo quindi verso il ristorante Manna, in Piazzale del Governo Provvisorio.
Per chi non ricorda, il Governo Provvisorio fu quello che governò Milano durante le 5 giornate di Milano. Il governo dei patrioti che hanno cacciato gli austriaci da Milano, anche se in seguito si ripresero la Lombardia.
Per riconquistare la libertà, quindi un gruppo di liberali si riuniva allora a Turro, che all’epoca era un paesino fuori Milano in un’osteria. In ricordo di questi patrioti, il Comune di Milano gli ha dedicato la piazza dove sorgeva questa osteria, la Piazza del Governo Provvisorio.
Ma parliamo del ristorante Manna.
L’arredamento è minimal, pulito, lineare. Guardo il patron, lo chef Matteo Fronduti, top lo è davvero, un paio di baffi alla Gengis Khan e l’aria burbera. Lo sarà poi davvero? Vediamo.
La particolarità del menù
Mi piace molto il menù del ristorante Manna, con i nomi dei piatti, davvero particolari. Nel menù invernale per esempio (il menù cambia secondo le stagioni) troviamo, partendo dagli antipasti, Libero e Privo di Impedimenti, piatto con puntarelle, sgombro marinato e datteri, oppure e ve lo consiglio Contro il Logorio della Vita Moderna, con carciofi, gamberi rossi crudi e limone. Delizioso.
Nei primi si passa da piatti un po’ robusti come Giscard D’Estaing (presidente della repubblica francese alla fine degli anni ’70) e quindi indovinate? Si tratta di una zuppa di cipolle tostate e groviera gratinato, intrigante si, ma preferisco E Buonanotte, ravioli di agnello, ostrica e camomilla. Sono abbinamenti veramente inusuali.
Secondi di carne e pesce, ma anche un piatto vegetariano: Kunta Kinte. Non vi dice nulla? Mi son ricordata di uno sceneggiato degli anni ’70 che si chiamava Radici. Il protagonista era uno schiavo africano, Kunta Kinte appunto deportato in America.
Anche nei dolci non si smentisce, e nemmeno io che volevo restare leggera ma non son riuscita, pazienza mi son sacrificata per darvi le informazioni. Troviamo un Vai Via Dottore, una tarte tatin di mele con gelato alla vaniglia, ma se amate il gusto fresco meglio la Virgin Colada, ananas, lime e cocco.
Dite la verità che vi ho incuriosito. E allora non vi resta che prenotare visto che San Valentino è vicino, e se la serata finisce come deve…il merito è anche mio! Ho ragione?
Credits: foto prese da google.com/ foto courtesy press office
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6 commenti
Che piatti invitanti!!Me lo segno questo ristorante, da provare quando passo a Milano. Grazie dell’informazione.
Un’esperienza che vorrei fare visto che seguo molto top chef e ho sempre voluto provare questi piatti così particolari. Andrò di persona ad assaggiarli.
Che curiosità provare i piatti realizzati da un vincitore di Top Chef!! Le foto che hai fatto mi allettano un sacco, sembrano piatti buonissimi, poi i nomi costi particolari! se ricapito a Milano ci faccio un salto!
Ottimo questo menu, mi piace scoprire nuove offerte gastronomiche. Poi i nomi dei piatti così particolari.
Caspita, che piatti invitanti. Sono così estetici che ci si incanta a guardarli. Anche il menu è particolare questo chef merita una visita.
I piatti sono tutti moooolto invitanti, e mi piacciono i nomi! Ma soprattutto non avrei mai creduto di trovare qualcuno in grado di ricordare “Radici”! Ottiomo suggerimento ma non solo per San Valentino!