Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. Questa frase di Eleanor Roosevelt riassume la volontà di Antonia Sautter di realizzare i propri sogni. Antonia vive in luogo al confine tra la terra e il cielo, dove il mare si espande in città: Venezia.
Chi è Antonia Sautter?
Padre tedesco e una madre veneziana, sarta, che fin dall’ autunno iniziava a prepararle il costume per il carnevale. Antonia Sautter da bambina, studiava i personaggi da interpretare, da Cleopatra a Mata Hari, Maria Antonietta. Sua madre riusciva a creare, con precisione e cura dei dettagli, dei veri capolavori in miniatura. Da lei Antonia Sautter ha ereditato la passione, la creatività e la fantasia.
Una passione che unita alla sua capacità manageriale, Antonia Sautter, ha trasformato in una fiorente attività, con tre botteghe artigianali e un atelier. In questi spazi espone i suoi splendidi abiti, che vengono realizzati con tessuti e materiali preziosi, velluti e sete che tinge e declina in mille nouances per ottenere la perfezione.
La mia intervista con questa grande creativa
Ho incontrato Antonia nel suo atelier, e mi ha colpito subito la freschezza e la determinazione di questa donna che ha respirato magia e suggestione fin da bambina e che ha saputo ricreare l’incanto del sogno. Una domanda sorge spontanea:
Vivi in una città dall’ atmosfera affascinante e un po’ decadente, quanto ha contribuito Venezia ai tuoi progetti?
Certamente è una città particolare, con una tradizione secolare, come quella del Carnevale, che come a Venezia non esiste in altre città, e spesso è stata la mia fonte di ispirazione. Non l’unica però, anche il cinema, nella mia vita ha avuto una parte importante.
Cosa ha rappresentato per te il cinema?
Fa parte della mia vita. Lo amo fin dall’ infanzia, quando da piccola assistevo con i miei genitori alle proiezioni domenicali. Era un rito che mi coinvolgeva e mi emozionava. L’intensità nella sala buia, il silenzio, l’attesa delle scene successive, erano momenti indimenticabili.
Dalla passione per il cinema, la collaborazione con il grande schermo è una conseguenza. Hai disegnato i 400 sontuosi costumi del film Vivaldi, un prince a Venise, e il regista Stanley Kubrick ha scelto il tuo atelier per la realizzazione delle maschere del film Eyes Wide Shut, nell’arcinota scena del film con Tom Cruise e Nicole Kidmnan.
D’altronde la maschera è la protezione dell’io cosciente, di chi sa trasformare la libertà in creatività del sogno, non pensi?
Si, esistono le maschere della vita e quelle dove si nascondono i sogni, e non amo parlare di fortuna. Se le cose capitano è perché noi riusciamo ad attirare quello che sogniamo. Nel mio negozio è entrato l’assistente di Stanley Kubrick, stava cercando le maschere per la scena del film Eyes Wide Shut. Tom Cruise e Nicole Kidman le hanno indossate! Non credo fossero le uniche maschere che ha visto a Venezia, però ha scelto le mie, forse perché io infondo passione in ogni cosa che faccio, dalla più semplice alla più complessa.
Quali sono i film che ti hanno emozionato?
Devo dire che il Casanova di Fellini, mi ha sempre destato una grande emozione, l’atmosfera pervasa di malinconia, ondeggiante tra brume di mistero e decadenza. La stessa che si respira anche in Barry Lyndon di Stanley Kubrick, che interagisce col tempo, mostrando una società che sta cambiando. Ma amo anche i film di Bernardo Bertolucci, come The Dreamers.
La tue creazione prediletta però è il Ballo del Doge, definita da ABC Television Una delle 10 cose da fare nella vita.
Si il Ballo del Doge rappresenta una delle mie opere più importanti, che comporta però una notevole mole di lavoro. Ormai sono più di vent’anni e questo grazie alla passione mia e dei miei collaboratori, più decine di aziende esterne che si occupano delle scenografie, scarpe, catering. Vi sono costi altissimi, e senza l’appoggio delle istituzioni, ma solo di un valido sponsor come Veuve Cliquot. Non è solo un party, ma anche una vetrina della tradizione italiana.
Il Ballo del Doge ogni anno sceglie un tema diverso da rappresentare, ma di questo ne parleremo in seguito.
Saluto Antonia Sautter, rivolgo un ultimo sguardo a questo atelier dei sogni, e mi avvio verso Piazza San Marco.
1 commento
grande donna capace di riverdire i fasti di un tempo incredibile