
Si è da poco concluso il Festival di Sanremo 2025, ed io ho detto: Presente!
Festival di Sanremo 2025, ovvero il festival della normalità, della puntualità, della gentilezza. Dove non si sono esaltati i supereroi, ma i valori che ci dovrebbero accompagnare ogni giorno. In finale, nei primi cinque posti, sono andati i cantautori, ognuno con la sua vita quotidana, con le problematiche e i pensieri. Il padre che si preoccupa per la figlia, vederla crescere, osservare i cambiamenti. Sono i pensieri della paternità, nella canzone di Brumori Sas, L’Albero delle noci. L’ amore unito alla paura del domani.
Lo vedo negli occhi di mio padre, perchè per lui sarò sempre bambina. Dai padri ai figli. Cristicchi racconta invece dell’amore di un figlio verso la madre, ormai anziana e col morbo di Alzheimer. Che è tornata bambina, dimentica il suo nome e la strada di casa. Lo stargli accanto per ricambiare l’amore che ha ricevuto. La fatica di accettare una situazione diversa, dove devi proteggerla da ogni cosa. Situazione che si riflette nella vita di molte famiglie. Ma è amore, affetto, presenza, valori da trasmettere, e sono tra i primi cinque artisti sul podio.
La normalità invece della perfezione
Senza nulla togliere all’indiscussa bellezza di Elodie e Clara, o la sensuale plasticità dei corpi di Achille Lauro e Mahmood, al secondo posto si è piazzata la voce di chi non vi appartiene. Al Festival di Sanremo 2025, Lucio Corsi è arrivato secondo. E mostra la sua normalità, il non essere nei canoni imposti dai modelli attuali. In un momento dove molti ragazzi trovano normale uscire di casa con il coltello in tasca, o aggredire per una griffe, si contrappone chi non è un duro. Chi si crea gli abiti da solo anche a Sanremo.
Dove non si deve essere perfetti per forza, sempre, e in ogni momento. Lo ha mostrato anche Bianca Balti, bellissima nella sua forza di guerriera contro il cancro e la chemioterapia, che le ha tolto i capelli. Lo ha ricordato Katia Follesa, perchè qualche chilo in più non deve diventare l’ossessione della magrezza o della perfezione.

Achille Lauro
Balorda nostalgia, la canzone vincitrice
Olly, il vincitore del Festival di Sanremo 2025, racconta invece di un amore finito, del quale si prova una grande nostalgia. Una balorda nostalgia appunto. E’ normale. A chi non è capitato dopo la fine di un amore di sentirne la mancanza? Di avvertire la tristezza per la routine che esisteva, per la complicità perduta? La normalità.
Tra i primi cinque anche Fedez, che ha mostrato sul viso i segni degli avvenimenti, la sua lotta contro i demoni dell’anima, perchè davanti alla malattia siamo tutti fragili e umani. Si abbandonano i panni dell’invincibilità e si indossa la normalità. Si lotta sempre, come tutti noi, e un aiuto può essere la musica.
E’ stato un festival che voleva divertire, riunire tutte le generazioni, avvicinare sopratutto i giovani, e non a caso ha vinto un giovane. Festival inclusivo, tranquillo, nelle regole, puntuale, senza ore piccole.

Cena di gala di Forbes
Le iniziative collaterali del Festival di Sanremo 2025: Casa Sanremo
Naturalmente come si diceva, perchè Sanremo è Sanremo, quasi non si riusciva a camminare nelle strade vicine all’Ariston. Durante il Festival poi, vi sono molte iniziative collaterali che lo rendono ancora più interessante. Iniziando da Casa Sanremo, la seconda casa del Festival. Uno spazio dedicato dove ogni giorno vi sono interviste, presentazioni, percorsi enogastronomici anche di altre regioni. Trovate qui lo spazio della bellezza e della cura del corpo, dall’estetica, al parrucchiere, ai truccatori.
Quest’anno poi Casa Sanremo compie 18 anni, e per celebrare questo anniversario ha iniziato la sua attività già dal primo febbraio. Sempre con eventi, format, appuntamenti speciali, ospiti internazionali e grandi partnership, come Bazr, Alfaparf, Gambero Rosso.
Oltre allo spazio dedicato alle radio e ai media, presenti anche i temi sociali con Amnesty International e Save The Children. Era possibile seguire le serate del Festival di Sanremo 2025 anche da qui, con una food experience. Hanno inaugurato ufficialmente la prima serata con una cena di gala in collaborazione con Forbes e Code, con molti ospiti internazionali. Live show di Gianluigi Lembo, per i 30 anni della Taverna Anema e Core, di Capri.

Piatto del Festival
Living Garden Hub
Un altro spazio è stato creato per questa settimana, il Living Garden Hub. Ai Giardini Vittorio Veneto. Pensato per ospitare eventi, possibilità di networking, interviste. L’ inaugurazione domenica 9 con una esclusiva cena di gala, dove è stato presentato il Piatto del Festival. Un piatto creato per l’occasione dallo chef Matteo Milandri di Casa Artusi, ovvero il Maiale arrostito al latte n.551 aromatizzato alla lavanda. Ogni giorno diversi appuntamenti ed una esclusiva terrazza sul mare. Peccato per il tempo, che in un paio di sere non è stato clemente. Anche alcuni alberghi partecipavano alla kermesse con varie iniziative, alcuni di loro ospitavano le postazioni radio. La bellezza? Presente. Da Veralab con una ruota panoramica, a L’Oreal con un glass sulla Passeggiata Imperatrice e Avon in un box dedicato.
E anche quest’anno Costa Crociere ha offerto ampio spazio al Festival. Nell’ambito di una crociera che ha toccato alcune città del Mare Mediterraneo fino a Barcellona, è stata presente già da domenica. Ha salutato infatti il festival con uno spettacolo pirotecnico al porto, per ritornare poi alla serata finale dove ha presentato i Planet Funk. Ma della nave ne parlo in un altro articolo.

Coma Cose
Gli ospiti delle serate
Torniamo a Sanremo, che ha visto il ritorno di molti ospiti importanti da Jovanotti a Roberto Benigni, Damiano David, Bennato. Antonello Venditti ci ha riportato indietro nel tempo con la sua Ricordati di me e Amici mai. Le abbiamo cantate tutti. Rivedere i Duran Duran poi…sono i momenti della mia infanzia, perchè da piccola, un po’ inappetente, volevo mangiare solo con il video di Wild boys. Buongustaia?
Ma Sanremo è anche uno spazio dove stylist e grandi Maison mostrano la loro creatività e capacità espressiva. Poco da dire in tema maschile, tranne Achille Lauro che ha scelto un look raffinato e retrò firmato Dolce&Gabbana, mentre Olly si è affidato alla sportività di Emporio Armani.

Lucio Corsi e Topo Gigio
La moda nelle serate del Festival
In linea con la loro canzone, i Coma Cose si sono presentati in stile Old America, abiti di Valentino, assolutamente gradevoli. Rose Villain decisamente sexy con la Maison Fendi, in un abito rosso la prima serata che la avvolge come una sirena. Peccato la scarpa nera. Io avrei scelto un sandalo rosso. E terribilmente audace l’ultima sera, in abito trasparente e velato: in pratica indossa solo un body, ma la rende affascinante e non volgare.
Gli abiti di Giorgia sono della Maison Dior, e anche qui si è giocato sul vedo non vedo, con un abito in voile trasparente. Su questa artista, è decisamente raffinato come la sua voce.
Se nella seconda sera è stato un trionfo di piume, Valentino e Roberto Cavalli per Bianca Balti, Gucci per Elodie, la terza serata ha visto un melius abundare. Lo dimostrano gli abiti di Miriam Leone che secondo me avrà avuto difficoltà in ascensore. Bellissimi, elegantissimi, ma adatti solo per lo spettacolo. Sopratutto l’abito rosso di Giambattista Valli riempie il video. Più sobrio ma di un’eleganza raffinata il tubino nero lungo in velluto e perle di Giorgio Armani Privé.

Elodie
Diciamo che ho rivisto a Sanremo un’eleganza che si era smarrita nel tempo e che ha ritrovato la strada.
Il tormentone di questa edizione?
Sicuramente Tutta l’Italia. Il singolo del famoso dj Gabry Ponte, che lo ha eseguito nella serata finale del Festival. Questa sigla di Sanremo ci ha accompagnato per tutte le serate. Un motivo molto orecchiabile, facile da ricordare, che resterà con noi almeno fino a primavera, quando le canzoni del Festival lasceranno spazio ad altre. Anche voi lo sentite dappertutto? Dite la verità che lo canticchiate. Sanremo è finito, si torna a Milano, arrivederci alla prossima edizione.
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